La Pasta, verità e falsi miti da sfatare
La pasta piace a tutti, grandi e piccini, nolente o volente. Molte volte, però, è esclusa nelle diete dimagranti o sostituita con alternative più light. Ecco tutto quello che c’è da sapere: verità e falsi miti.
Fa ingrassare?
Il primo mito da sfatare è la risposta a questo interrogativo: “La pasta fa ingrassare?“. Diciamo subito che la maggior parte degli italiani collega carboidrati = pasta ma i cereali sono tanti e diversi e NON fanno ingrassare, perché la loro funzione è quella di dare energia al corpo per tutto il giorno.
Nella nostra alimentazione, infatti, non dobbiamo eliminare i carboidrati che dovrebbero costituire circa il 50/55% della nostra dieta, soprattutto per i bambini e ragazzi in età di sviluppo. Certo è che è importante non abbondare con le porzioni a seconda del fabbisogno:
- 50-70 g per bambini;
- 80 g per gli adulti e anziani, che corrispondono circa a 50 penne/fusilli o 4 cucchiai di cerali in chicco;
- 100 g per ragazzi delle scuole medie e superiori, che sono in fase di sviluppo.
Come condire la pasta?
Passiamo al secondo falso mito: la pasta più scondita è, più è salutare. Errato! In assenza di condimento, nel nostro organismo si genera un picco glicemico maggiore mettendo in circolo zuccheri e determinando un senso di appetito non appena si termina la digestione.
Fibre o proteine (ad esempio in un sugo di carne o di pasce o con i legumi o verdure) massimizzano i benefici della pasta rallentando la digestione degli zuccheri e donandoci un senso di sazietà più a lungo, liberando le energie di cui abbiamo bisogno in maniera graduale.
Anche in questo caso, però, occorre selezionare per bene il condimento. Ma non è da escludere o ridurre “all’osso”.
La pasta integrale è più leggera?
Terzo ed ultimo falso mito: la pasta integrale contiene più fibre ma lo stesso effetto si può ottenere condendo la pasta classica con un po’ di verdure.
Non è vero che solo la pasta di grano duro crea sonnolenza se si mangia in grandi quantità. Il senso di pesantezza potrebbe derivare più da un’eccessiva concentrazione di grassi nel condimento che non dalla tipologia di pasta integrale o no.