Ricordando… Eternal Sunshine of the Spotless Mind
In occasione del compleanno di Michel Gondry celebrato lo scorso 8 maggio, parliamo di uno dei suoi film più iconici: Eternal Sunshine of the Spotless Mind.
Michel Gondry, nato a Versailles l’8 maggio 1963 è un regista, sceneggiatore, produttore cinematografico e attore francese, noto per il suo stile visuale innovativo. Il grande successo arriva nel 2004 grazie alla pellicola Eternal Sunshine of the Spotless Mind, con Jim Carrey e Kate Winslet, nella quale concentra tutto il talento visivo e rivoluzionario del suo stile. Il film gli vale un Oscar per la miglior sceneggiatura originale.
Nel cinema di Gondry assume rilevanza la scenografia e gli effetti digitali. Queste due componenti sono alla base dell’estetica onirica del regista francese, il quale crea un mondo visionario, attingendo dall’innocente mondo dell’infanzia, dai suoi sogni e dai suoi desideri. Per la scenografia si rifà ad una perizia artigianale dando al suo cinema una persistente atmosfera retrò e malinconica. I personaggi, soprattutto quelli maschili, risultano timidi e chiusi in sé stessi, delineando uno dei temi più cari al regista: la comunicazione interpersonale.
Trama
All’apparenza la trama risulta banale. Lui, Joel (Jim Carrey) incontra lei, Clementine (Kate Winslet), si frequentano, stanno bene insieme, sono felici e si innamorano. Decidono di fidanzarsi e la loro relazione va avanti per due anni. Una relazione ricca, felice, diversa, a tratti sopra le righe, grazie soprattutto alla bizzarra e giovane Clementine. Fino a quando si lasciano proprio a causa di una diversità che inizialmente li aveva attratti, ma che a lungo andare risulta difficile da gestire. E qui entra in gioco la clinica Lacuna Inc. che offre un servizio che consente di cancellare dalla propria memoria qualsiasi ricordo, attraverso un percorso onirico di circa una notte.
Eternal Sunshine of the Spotless Mind è un film romantico, divertente, drammatico, fantascientifico che ripercorre le fasi tipiche di una relazione. Da una parte, la storia d’amore fra i due protagonisti, che ci fa sorridere, commuovere e sperare. Dall’altra, la disperazione più profonda a cui la fine di un rapporto conduce, a cui l’uomo non è pronto e opta per la via apparentemente più semplice: dimenticare. Ma è proprio quando ripercorre quei momenti grazie al trattamento che si rende conto di non voler stare più al gioco. Quei ricordi che lo tormentavano, in realtà fanno parte di lui. D’altra parte il patimento è parte integrante del pacchetto: non esiste amore senza pena e questo noi lo sappiamo, ma accettiamo di amare comunque vada.
Oltre alla trama in sé, Eternal Sunshine of the Spotless Mind è un ventaglio di immagini, di colori e di guizzi visivi non indifferenti, i quali per altro seguono un filo logico ben studiato. I capelli di Clementine, ad esempio, tracciano le tappe del rapporto con Joel, per cui si tingono di verde all’inizio della loro relazione, diventano rossi quando l’amore è all’apice della sua intensità, si trasformano in arancione durante la crisi per poi cadere nel blu quando ormai tutto è al tramonto.
Il nostro parere
Per gli appassionati del genere, Eternal Sunshine of the Spotless Mind non è una semplice storia d’amore, ma è un inno alla poesia e risulta ancora oggi una pellicola fondamentale, imprescindibile e soprattutto imperdibile. Vi consigliamo vivamente di vederlo.